mercoledì 8 dicembre 2021

Il giovane Gigli dimostra come "di prova in prova sappia perfezionarsi nell'arte del bel canto" (Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

Beniamino Gigli - Arte e Beneficenza - Scrittura record con la Grammophon Company - Il suo ingresso alla Scala (Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

BENIAMINO GIGLI

Mefistofele

"Tribuna" - Il valoroso tenore Beniamino Gigli, che già aveva vinto una buona battaglia l'anno scorso nel "Mefistofele", ha mostrato di aver compiuto grandi passi sulla via del perfezionamento. Il pubblico ha festeggiato come si conveniva questo artista eccellente, che appare destinato ad una luminosa carriera.
"Giornale d'Italia" - Del Gigli come Faust dicemmo già l'anno scorso, egli, anzi può dirsi debba a questa parte il suo più solenne ritorno sulle nostre scene; basterà dunque notare che egli fa oggi, se possibile meglio di allora, perché ha perfezionato il metodo di canto e ha trovato modo di meglio conoscere tutte le vie dell'espressione.
"L'Epoca" - Eccellente Faust è apparso Beniamino Gigli: la sua voce flessibile, vellutata, si diffonde con somma grazia, in ogni pagina, in ogni battuta della sua parte sia nelle dolci romanze del primo atto e dell'epilogo, sia nelle scene del giardino e della prigione, nel sabba classico, si espande armoniosa ed omogenea così da produrre vero diletto all'uditore.
"Messaggero" - Il tenore Gigli aveva già cantata con fortuna la parte del dottor Faust sulle scene del Costanzi. Ieri sera ha dimostrato come di anno in anno e di prova in prova sappia perfezionarsi nell'arte del bel canto; come sappia ottenere dalla sua gola privilegiata i migliori possibili effetti e come dall'aumentata sicurezza si avvantaggino anche scenicamente le sue interpretazioni. Nella prima romanza "Dai campi, dai prati" e più nell'ultima "Giunto sul passo estremo", detta con squisito accento di dolore il giovane artista ha meritato applausi prolungatissimi. 

(Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

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