giovedì 16 dicembre 2021

Gigli canta Perosi con la Pederzini e l'Albanese nell'Aula della Benedizione (Natalitia, Il Giudizio Universale) - Radio Vaticana, natale 1937

"LA CIVILTA' CATTOLICA" - ANNO 89° - 1938 - VOL. I.  —  Cronaca contemporanea, 23 dicembre 1937-5 gennaio 1938  —  riporta che:

Nella sera del Santo Natale, la Stazione Radio Vaticana trasmise un concerto orchestrale e vocale, tratto per intiero da composizioni di S.E. mons Lorenzo Perosi, che lo diresse, concorrendovi il tenore Beniamino Gigli, la contralto Gianna Pederzini, la soprano Licia Albanese e i cantori della Cappella Musicale Pontificia, ed essendo l'orchestra composta dagli ottimi elementi dell'E.I.A.R.. Il concerto fu eseguito nell'Aula della Benedizione alla presenza di uno sceltissimo uditorio: ventitrè furono le Nazioni - senza contare quelle che per ragioni di tecnica si sono servite di stazioni ritrasmittenti estere - le quali vollero essere in collegamento con la Radio Vaticana, per diffondere la celebrazione musicale della festività natalizia. Il programma, che si apriva con una "pastorale" per coro e orchestra, recava anche una nuova composizione perosiana, "NATALITIA"; indi "le Beatitudini" - la benedizione degli eletti e "l'inno della pace" tratti dall'oratorio "IL GIUDIZIO UNIVERSALE", come pure "l'inno della giustizia" che chiuse la trasmissione. 

mercoledì 15 dicembre 2021

Concerto perosiano con Beniamino Gigli ("Natalitia" - "Il giudizio universale") - Natale 1937

CONCERTO PEROSIANO (con "Natalitia" ed "Il giudizio universale") - Natale 1937

Concerto perosiano con Beniamino Gigli :

Un interessante concerto vocale e orchestrale viene trasmesso per tutte le Stazioni italiane ed alcune di Europa, dalla Radio Vaticana, nel giorno di Natale. La direzione del concerto - al quale partecipano l'orchestra dell'Eiar, il coro della Cappella Sistina e rinomati artisti italiani, fra i quali Beniamino Gigli - è affidata a S. E. Lorenzo Perosi. Il programma è dedicato interamente alle composizioni dello stesso Maestro, per merito del quale le antiche forme musicali dell'arte sacra italiana rivivono oggi con spirito moderno. A Lorenzo Perosi infatti è toccata la gloria di dar nuova vita a l' "Oratorio" antico, forma d'arte che immortalò i nomi di Haendel, Scarlatti, Mozart e Bach e le cui ricorrenze artistiche dal Settecento al Cinquecento italiano di Filippo Neri.
Nel concerto dunque - che presenta anche una recente "Cantata Natalizia" in prima esecuzione - sono compresi alcuni frammenti di uno dei più noti e grandiosi oratori del maestro: "Il giudizio universale". Questo Oratorio ebbe la sua prima esecuzione al Teatro Costanzi di Roma l'8 aprile 1904 e gli toccò la rara ventura di essere rieseguito poco dopo nella Sala regia del Vaticano alla presenza di Papa Pio X, illustre mecenate del Maestro - allora giovanissimo ma già noto e acclamato ovunque -, il quale lo aveva voluto direttore della Cappella Sistina.
Come in tutti i lavori dell'illustre Maestro anche in questo Oratorio domina un'ispirata e spontanea efficacia melodica, ed una forza descrittiva di effetto vibrato ed intenso. Il libretto è di Pietro Misciatelli, e Giulio Salvatori, poeta gentile e delicato. Vi aveva aggiunto due inni in italiano: l'inno della pace e quello della giustizia. I solisti, tenore (Gesù), soprano (Angelo della pace) e contralto (Angelo della giustizia), si alternano con cori di angeli, di beati, e di dannati. L'orchestra sorregge, accompagna e commenta.
Il lavoro suscitò allora al suo primo apparire, ed in seguito ad ogni esecuzione, i più larghi consensi della critica e del pubblico.
Il pensiero di innalzarsi con la propria arte all'altezza meravigliosa da cui Dio domina e giudica l'umanità, è stato un atto così coraggioso da meritare al Maestro le più cordiali simpatie. Ma ciò che avvince e avvincerà sempre nella musica del Perosi è la sua schiettezza. Egli parla al cuore e con la semplicità del linguaggio delle creature sincere e pie.

("Radiocorriere", 19-25 dicembre 1937)

mercoledì 8 dicembre 2021

Il giovane Gigli dimostra come "di prova in prova sappia perfezionarsi nell'arte del bel canto" (Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

Beniamino Gigli - Arte e Beneficenza - Scrittura record con la Grammophon Company - Il suo ingresso alla Scala (Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

BENIAMINO GIGLI

Mefistofele

"Tribuna" - Il valoroso tenore Beniamino Gigli, che già aveva vinto una buona battaglia l'anno scorso nel "Mefistofele", ha mostrato di aver compiuto grandi passi sulla via del perfezionamento. Il pubblico ha festeggiato come si conveniva questo artista eccellente, che appare destinato ad una luminosa carriera.
"Giornale d'Italia" - Del Gigli come Faust dicemmo già l'anno scorso, egli, anzi può dirsi debba a questa parte il suo più solenne ritorno sulle nostre scene; basterà dunque notare che egli fa oggi, se possibile meglio di allora, perché ha perfezionato il metodo di canto e ha trovato modo di meglio conoscere tutte le vie dell'espressione.
"L'Epoca" - Eccellente Faust è apparso Beniamino Gigli: la sua voce flessibile, vellutata, si diffonde con somma grazia, in ogni pagina, in ogni battuta della sua parte sia nelle dolci romanze del primo atto e dell'epilogo, sia nelle scene del giardino e della prigione, nel sabba classico, si espande armoniosa ed omogenea così da produrre vero diletto all'uditore.
"Messaggero" - Il tenore Gigli aveva già cantata con fortuna la parte del dottor Faust sulle scene del Costanzi. Ieri sera ha dimostrato come di anno in anno e di prova in prova sappia perfezionarsi nell'arte del bel canto; come sappia ottenere dalla sua gola privilegiata i migliori possibili effetti e come dall'aumentata sicurezza si avvantaggino anche scenicamente le sue interpretazioni. Nella prima romanza "Dai campi, dai prati" e più nell'ultima "Giunto sul passo estremo", detta con squisito accento di dolore il giovane artista ha meritato applausi prolungatissimi. 

(Rassegna melodrammatica, 30 giugno 1918)

martedì 18 maggio 2021

How Gigli studies an Operatic Rôle - THE ETUDE, July 1923

"How Gigli studies an Operatic Rôle" (THE ETUDE, July 1923)

 

"How Gigli studies an Operatic Rôle" (THE ETUDE, July 1923)

Mr. Beniamino Gigli, the Metropolitan Grand Opera tenor, who recently made a great sensation in the role of 'Vasco di Gama', in "L'Africaine", gave a Musical America reporter an enlightening story as to how he studies an operatic rôle. This highly successful singer, of world renown, is a man of high intelligence and a serious student, notwithstanding he has in late years had triumphs which would have turned the head of many a vocalist. He said: "When one acts out the operatic situation the words, that is, their meaning and the sense of the dramatic values should guide one." And further, he remarked that, in studying an operatic score new to him, that is, new in the sense that he had not attempted to sing it upon the operatic stage, Mr. Gigli, believes, says the Musical America writer, "The history and manners of the time portrayed in the book of the opera should be the first consideration. Exemplifying this idea, Mr. Gigli pointed out that on taking up the score of "L'Africaine", his first concern was to visit the art galleries there to study carefully the portraits of 'Vasco di Gama', the better to portray the explorer in conncection with "make-up". The next step was the study of the 'Gama's' life and the life, ideals, manners and customs of the people of his day.
"It is easy to comprehend that with the knowledge thus acquired, the operatic singer finds himself thoroughly at home in a role and is enabled more faithfully to throw himself into the spirit of the opera. He then becomes one with the character he portrays, and, given the voice, the singing and acting of the score as the composer indicates his desires is practically assured. And that is Mr. Gigli's method.
Having completed these essential preliminaries and without for a moment forgetting their import, Mr. Gigli has the musical score played through for him a number of times. This, to quote Mr. Gigli, may be compared to the 'painter's first sketching-in of the picture'. The work of memorizing and mastering the score follows.

sabato 16 gennaio 2021

Beniamino Gigli incontra il compositore Lorenzo Perosi - 23 dicembre 1932

 


"... Venni da Recanati a Roma, accompagnato da un mio fratello, col proposito fermo di essere assunto nel coro della Cappella Sistina. Vana speranza; amara delusione, ché la mia età era di poco superiore a quella prescritta per l'ammissione alla Sistina. Da allora son trascorsi più di venti anni. Ieri, trovandomi presso Castel Sant'Angelo, i vecchi e non spenti ricordi si ridestarono; e, detto fatto, mi trovai sulla soglia della sua cameretta presso la casa di fratel Damaso. Non vi entrai subito. Mi arrestai ad ascoltare il maestro che suonava al piano, una pagina di musica classica col suo inimitabile magnifico tocco. Poi mi trovai, e con quale e quanta commozione, dinanzi a don Lorenzo. Si rievocò, naturalmente, il tempo della mia mancata ammissione al coro della Sistina. 
E Perosi: «Adesso, caro Gigli, si farebbe un'eccezione, quanto all'età, visto i progressi che l'ex mancato corista ha fatto»
Risposi: «Ben lieto e felice, ma ad una condizione, di cantare qualche 'a solo' di musica perosiana»
Così colsi l'occasione  per pregarlo di comporre un pezzo per la mia voce. Sarebbe il solo modo per compensarmi della 'protesta' e della delusione subite, allora.
Perosi sorrise, dicendo che la sua musica valeva così poco che non poteva interessare un'artista come me. Ah, la modestia sconfinata d'un musicista così geniale! Ma, a furia d'insistere, mi accomiatai da lui con una mezza promessa. Io sogno, pregusto già la gioia d'interpretare una pagina sublime del grande Maestro! ..."

-Intervista a Beniamino Gigli - Roma, 23 dicembre 1932


Pubblicato a cura
dell'Associazione Beniamino Gigli
e del Centro Internazionale di Studi per il Belcanto Italiano
"Beniamino e Rina Gigli" di Recanati