venerdì 30 settembre 2022

Incontri di Corrado Santini con Beniamino e Rina Gigli (1936, 1951 e 1957)

Incontri di Corrado Santini con Beniamino Gigli (1936 e 1951)

Incontri di Corrado Santini con Beniamino Gigli

A Montarice nel 1936:

«Fra Recanati e Loreto sorgeva la Villa Gigli, a Montarice. Era circondata da un immenso parco. Quel giorno le aiuole erano in fiore, le siepi di mirto ben tosate. Nel luminoso atrio esterno due leoni in marmo, dei vialetti ghiaiati, un laghetto e dei sedili marmorei. Il fotografo Roberto Fabris riprese scrupolosamente gli ambienti accompagnato dal maggiordomo di casa Gigli.
Ero ospite con mia madre, mentre giunse inaspettato il maestro Mercantoni con il giovane cantante Bruscantini da Porta Civitanova.
Mentre Gigli parlava ammiravo fotografie e cimeli rarissimi in alcune vetrinette.
Nella preziosa collezione erano conservati doni di uomini politici, di sovrani e di principi, tra cui un anello con un magnifico solitario del madrileno conte Vasco di Gama, discendente del glorioso navigatore, l'orologio usato da Umberto Nobile nella spedizione al Polo, una dedica del Presidente degli Stati Uniti Roosevelt, una "lupa" in argento massiccio e nientemeno che il bastone di Giuseppe Verdi.
Il maestro Mercantoni desiderava che Gigli ascoltasse la voce del suo allievo, due romanze. Il Mercantoni sedette al pianoforte. Il giovane Bruscantini si dimostrò preparatissimo, con una voce come "un colpo di cannone" (interpretò Don Basilio ne "Il Barbiere di Siviglia"). Gigli chiese una romanza: "Ella giammai m'amò" dal Don Carlos di Giuseppe Verdi. Al termine, entusiasta, fece un commento che ricordo con molta precisione. Disse a Bruscantini, che si chiama Sesto: "Tu oggi sei Sesto, un giorno sarai primo nella lirica". Elogio che incoraggiò il debuttante verso la strada del successo.»

A Fabriano nel 1951:

«Accogliendo il mio invito, Beniamino Gigli tornò sul palcoscenico del Teatro Gentile, a Fabriano, dove aveva già cantato pochi anni prima. Eravamo il 3 giugno del 1951, in occasione di un concerto di beneficenza in favore dei bambini dell'asilo "G.Braccini". La Pro Loco organizzò nel Palazzo Moscatelli un'accoglienza per gli artisti e le autorità. La gente acclamava il tenore. Gigli si affacciò più volte colloquiando con la folla. Commosso definì Fabriano una "piccola Parma". Venne portato il pianoforte vicino al balcone ed egli cantò "Mamma" e l' "Esultate" dall' "Otello" di Verdi. Non aveva mai eseguito quest'opera in teatro, e pur non possedendo la voce ideale del personaggio, si rivelò interprete in grado di padroneggiare l'impatto vocale con irrisoria facilità.»

 

Incontri di Corrado Santini con Rina Gigli (1957)

Incontri di Corrado Santini con la figlia Rina Gigli:

«In quel lontano settembre del 1957 la figlia Rina, amatissima e seguita nel canto con scrupolosità dal padre Beniamino, cantò a Fabriano l'aria "O mio babbino caro" dal Gianni Schicchi di Puccini. Rina mi confidò qualche anno dopo che in quell'occasione il padre rievocò episodi e aneddoti della sua vita, come spinto da un senso di conservazione della memoria infantile che lo aveva contagiato. Intonò la canzone sul palcoscenico del Teatro Gentile, il padre seguiva il gesto "negli appoggi" e con il capo le variazioni in un sincronismo eloquente. Al termine mi colpì la dolcezza con cui padre e figlia si abbracciarono commossi. (...)
L'incontro più commovente con Rina avvenne a Recanati. (...) Rina Gigli mi accolse con affetto e mi donò una medaglia d'oro dedicata dalla città di Alba a papà Beniamino dopo un concerto di beneficienza.»

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